Roberto Maroni “toglie” il cantiere delle paratie al Comune di Como: è l’epilogo di un braccio di ferro, politico, tra Palazzo Lombardia e Palazzo Cernezzi. Sul tema interviene il Movimento 5 Stelle, che accusa la Regione – o meglio, il governatore – di sfruttare l’eterno cantiere comasco in chiave elettorale. “Maroni si sveglia a un anno dalle elezioni e promette l’ennesima soluzione definitiva per le paratie – attaccano Luca Ceruti e Stefano Buffagni, consigliere comunale e regionale del Movimento 5 Stelle – Como doveva essere commissariata ben prima. Sono otto anni che i comaschi non vedono il lago e nonostante l’intervento della Regione nessuno è in grado di dire quando il lungolago sarà restituito ai cittadini. E’ una vergogna che Como sia usata come merce elettorale, il suo lago è moneta di scambio tra enti. La diatriba tra Comune e Regione ha del grottesco. Entrambi hanno approvato la terza variante e ora Maroni se ne dissocia. Di fatto – concludono Ceruti e Buffagni – la Regione sapeva tutto e aveva sottoscritto. Questa novità sarà la scusa per rimandare qualsiasi tipo di intervento, sicuramente dopo le elezioni amministrative“.