C’è una prima proposta per tentare di arginare l’emorragia di auto e pedaggi sulla Tangenziale di Como. Viene dal sottosegretario regionale all’Attuazione del programma Alessandro Fermi, che ipotizza una vignetta sul modello svizzero per agevolare i pagamenti e invogliare gli automobilisti a percorrere il collegamento tra Villa Guardia e il capoluogo.
A questa proposta, che sarà avanzata formalmente nei prossimi giorni al presidente alla Società Pedemontana, si arriva dopo i drammatici numeri diffusi dallo stesso presidente Antonio Di Pietro due giorni fa. Le cifre per il tronco comasco dell’autostrada sono davvero impietose: a fronte dei 30mila passaggi al giorno previsti nel piano finanziario originario, la cifra è scesa a poco più di 7mila reali.
Ma non basta: l’evasione del pedaggio è arrivata a superare il 20%, come a dire che nemmeno tutti i pochi che imboccano la Tangenziale versano il dovuto.
Proprio per cercare di fronteggiare questo doppio problema, Fermi rilancia l’ipotesi del bollino forfettario: “Se l’opera fosse gratuita sarebbe meglio per tutti, ovviamente, ma in alternativa un modello di riferimento può essere quello svizzero – afferma – Credo che acquistando una vignetta come quella per viaggiare sulle autostrade ticinesi, con una cifra standard, si bypasserebbero due problemi: la difficoltà di pagamento con il sistema free-flow e di conseguenza lo scarso utilizzo della strada, che a quel punto si potrebbe percorrere tutto l’anno senza altri versamenti”.
Al momento, non è stata ancora ipotizzata una cifra per la vignetta anche se necessariamente dovrà essere contenuta per non creare l’effetto opposto rispetto a quello voluto.
In attesa dunque che questa prima, potenziale novità venga vagliata da Di Pietro e dalla Società Pedemontana, è già iniziata la mobilitazione di numerosi sindaci riuniti nel Comitato “No pedaggio” per puntare alla cancellazione di ogni balzello. Un momento importante, in questo senso, potrebbe aversi tra una quindicina di giorni, quando proprio Di Pietro potrebbe incontrare i primi cittadini comaschi per tentare di salvare la Tangenziale dall’oblio.