No deciso di Cgil, Cisl e Uil alla proposta del Comune di cedere a soggetti esterni tramite bando il servizio di portineria. Un muro eretto a difesa dei quattro dipendenti interessati, che proprio stamattina si sono riuniti in assemblea per valutare e sostanzialmente respingere in blocco la prospettiva. Protesta che però non sembra fermare l’amministrazione, tanto che la gara per individuare la società esterna per garantire il servizio e contemporaneamente dislocare altrove i lavoratori potrebbe essere bandita già la prossima settimana. Tra i motivi addotti da Palazzo Cernezzi, spicca la scarsa conoscenza delle lingue straniere degli attuali addetti.
Il servizio di portineria di Palazzo Cernezzi non deve essere esternalizzato – ribattono i sindacati – Le organizzazioni sindacali del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil e la Rsu del comune di Como chiederanno un incontro urgente all’assessore al Personale, Savina Marelli, per affrontare la tematica. Le rappresentanze del personale ad oggi non hanno ricevuto alcuna informazione”.
“Il dissenso da parte nostra è però totale – prosegue la nota di Cgil, Cisl e Uil – Il problema delle carenze d’organico in altri settori, grave ed a volte drammatico, non si risolve certo con la mobilità interna e le privatizzazioni. Il blocco delle assunzioni, reiterato per la soppressione delle province, e la sostituzione del turn over entro i limiti del 25% impone scelte organizzative, non scorciatoie. Il servizio di portineria ha un organico sufficiente, quindi non deve essere smantellato. L’appalto, per oltre 100mila euro creerà un aggravio di spesa ed un decremento delle professionalità. Le carenze di personale, presenti in ogni settore del comune, non possono certo essere risolte con le tre figure provenienti dalla portineria”.
“La scelta dell’amministrazione è quella via via di compensare i vuoti con un susseguirsi di appalti? Non la riteniamo una strada percorribile – chiudono i sindacati – Servizi come quelli di guardiania nel corso degli anni hanno svolto anche un ruolo da camera di compensazione. Personale non più abile a mansioni “di fatica” è stato ricollocato, nel passato, in questo servizio. Eliminare alla radice la gestione diretta vanifica pure questa prospettiva. Invitiamo quindi l’amministrazione ad aprire un confronto sulla riorganizzazione della portineria, laddove fosse ritenuto necessario, prevedendo percorsi di ulteriore qualificazione. La prima proposta sarà un corso di inglese per i nostri dipendenti”.