Si divide ufficialmente in due tronconi distinti il centrosinistra di Como. Da un lato il Partito Democratico e gli alleati di “Como Civica”, dall’altra un nuovo soggetto politico che racchiude Rifondazione, Psi, Possibile e Sel-Sinistra italiana (non c’è Paco). Una separazione attesa, che nasce – secondo i promotori del nuovo polo di sinistra comasco – con “la consapevolezza che una cultura di governo non voglia dire amministrare a patto di compromessi insostenibili, ma saper elaborare progetti credibili e chiari”. E una nuova alleanza che prende forma con un traguardo già ben chiaro davanti: il voto cittadino dell’anno prossimo, come recita il documento ufficiale.
“Non c’è dubbio che la scadenza elettorale del 2017 sia considerata da tutte le organizzazioni un primo traguardo importante – si legge nello scritto – Nelle elezioni amministrative del prossimo anno infatti, si presenteranno temi storici e problemi irrisolti, ma anche nuovi nodi, in un quadro in cui diverrà centrale avere una visione sul futuro di Como”.
Pesante, ancorché indiretto, il passaggio che certamente si rivolge anche quantomeno ai compagni di viaggio di Sel in Comune, ovvero sempre Pd e Como Civica: “Pensiamo che anche la classe politica vada rinnovata profondamente, oltre che preparata e formata ad affrontare la complessità di una città di frontiera: non siamo interessati perciò ad una somma di ceti politici o di partiti, né a recinti identitari, attraverso i quali cercare consensi. Siamo consapevoli della sfida e pronti ad elaborare un progetto condiviso che parta dalla partecipazione, dall’ascolto della città, dei suoi cittadini e dei soggetti collettivi che la rappresentano”.
E così, dopo il laboratorio politico nato nell’area moderata e di centrodestra con il tentativo di far nascere una super lista trasversale di cui abbiamo parlato con questo articolo, ora si muove anche la sinistra. La campagna elettorale può davvero iniziare.