Un aumento anomalo dei dipendenti in malattia e l’indisponibilità di molti autisti in servizio a coprire i colleghi assenti. Di fatto uno sciopero bianco. E’ quanto sta accadendo in questi giorni in Asf, gestore del trasporto pubblico comasco.
Nessuna indicazione precisa, nessuna agitazione dichiarata, ma comunque un segnale di guerra da parte dei dipendenti che “spontaneamente e individualmente” hanno messo in atto la protesta. Conseguenza immediata nei giorni scorsi: decine di corse saltate e disagi enormi per gli utenti.
La vicenda è emersa giovedì dopo la decisione dell’azienda di disdire 18 accordi sindacali sulla produttività dei lavoratori. Un provvedimento effettivo già sugli stipendi del mese di settembre e destinato – secondo i calcoli della Cgil – a decurtare i salari di cifre comprese tra i 200 e i 260 euro.
Cercando di sanare la situazione l’azienda ha presentato una proposta di nuovo accordo che in parte permetterebbe ai dipendenti di riottenere in busta i soldi acquisiti nel tempo pur cancellando ogni compenso di produttività per i neoassunti a partire dal 2016.
Ipotesi che ha spaccato i sindacati. Perché la proposta, che sarà oggetto di referendum tra i lavoratori a ottobre, la Cgil (anche all’interno della Rsu) si è schierata apertamente per il “no” mentre la Cisl è favorevole. Due posizioni diametralmente opposte che segnano l’ennesima frattura tra le due sigle.
In questo caos si è aggiunto lo sciopero bianco dei lavoratori.
“Non è previsto nessun taglio degli stipendi – hanno fatto sapere oggi da Asf – La momentanea decurtazione dipende solo dalla disdetta degli accordi aziendali che verranno “innovati” e semplificati grazie al nuovo contratto attualmente al vaglio dei lavoratori. Una volta auspicabilmente raggiunti gli accordi, verranno riconosciuti anche gli arretrati”