Non è rimasto senza conseguenze il “muro” eretto dai due assessori Marcello Iantorno e Lorenzo Spallino contro il reintegro dei dirigenti Pietro Gilardoni e Antonio Ferro coinvolti dall’inchiesta su appalti e paratie e a processo il 24 novembre prossimo.
Tornati in libertà dopo gli arresti, entrambi sarebbero dovuti rientrare in servizio da lunedì prossimo, ma nelle ultime è maturato un primo, clamoroso colpo di scena. Pietro Gilardoni, dirigente del settore Reti e Strade oltre che ex direttore lavori delle paratie, ha scritto proprio ieri un lettera a sindaco e giunta.
Un documento amaro e venato di rammarico proprio per l’ostracismo di una parte della giunta al suo rientro.
“In considerazione di quanto appreso con una certa amarezza nei giorni scorsi dai media – scrive Pietro Gilardoni – ossia che alcuni membri della giunta comunale hanno espresso parere negativo in merito al reintegro in servizio del sottoscritto, ho proceduto a una più approfondita analisi della situazione“.
Segue la spiegazione della sua originarie richiesta di reintegro datata 18 settembre, motivata unicamente – dice ancora il dirigente – “dal desiderio di contribuire al funzionamento degli uffici comunali e dalla consapevolezza che l’attuale situazione ha già prodotto e continua a produrre gravi ritardi” nell’attività quotidiana.
Non manca, nello scritto, anche una accenno al processo in arrivo, dove Gilardoni confida di poter dimostrare “la totale buona fede e la correttezza del mio operato”
La lettera si chiude con la comunicazione a sindaco e giunta della decisione di allungare il periodo di ferie in scadenza il 3 ottobre per lungo periodo, ma non senza un’ulteriore sottolineatura rivolta ai politici: “Spero che tale scelte possa anche evitare l’insorgenza di tensione in seno alla giunta“.