Basta provvedimenti spot e inutili blocchi generali del traffico da parte dei singoli comuni, Como inclusa; e spazio invece a una serie di azioni – anche pesanti – coordinate a livello di bacino padano per sconfiggere lo smog e le polveri sottili. Questa è solo una delle tante novità contenute nel Protocollo di intesa al vaglio tra Regione e diverse città lombarde, a cui Palazzo Cernezzi molto probabilmente aderirà nei prossimi giorni assieme a numerosi altri capoluoghi regionali.
Tre le azioni d’urto di primo livello pronte a scattare non appena le pm 10 supereranno per 7 giorni di fila i 50 microgrammi per metro cubo d’aria, figurano: l’estensione dello stop a tutti i veicoli diesel Euro 2 anche al sabato, alla domenica e nei festivi dalle 7.30 alle 19.30; lo stop alle auto private Euro 3 diesel in ambito urbano dalle 9 alle 17 e ai veicoli commerciali dalle 7.30 alle 10 (fermo che per i mezzi privati potrebbe allungarsi dalle 7.30 alle 19.30 con superamento per 7 giorni della soglia di 70 microgrammi di Pm10 per metro cubo d’aria, ndr) ; la limitazione di camini e stufe con un rendimento inferiore al 75% per quelli a legna e dell’85% per quelli a pellet; il divieto assoluto di falò all’aperto, anche per barbecue, riti o puro intrattenimento; il limite per i riscaldamenti domestici a 19 gradi; l’obbligo della chiusure delle porte dei negozi.
Previste inoltre altre misure definite di secondo livello nel caso di permanenza dello smog oltre i limiti. Da sottolineare un punto importante: se è vero che il documento nasce su linee condivise anche da Anci ed è realizzato formalmente dalla Regione, spetterebbe poi ai Comuni prendere la decisione di attuarlo tramite ordinanze specifiche.
Tutti i contenuti del Protocollo d’intesa sono stati illustrati martedì sera dall’assessore all’Ambiente, Bruno Magatti, alla maggioranza e l’incognita più grande grava sul provvedimento con ricadute maggiori su privati e aziende: gli stop agli Euro 3 diesel. Se a inizio anno la Regione promise per quest’inverno le limitazioni effettivamente contenute nel Protocollo proposto alle città, ancora lo scorso luglio l’assessore regionale all’Ambiente Micaela Terzi fece dietrofront dicendo che a causa del mancato sostegno del governo nel proporre incentivi per cambiare i mezzi, sugli Euro 3 non si sarebbe attuato alcun blocco. Ora, però, l’indicazione è tornata nel documento diffuso da Palazzo Lombardia alle singole amministrazione e forse la parola ultima si avrà soltanto a ridosso del 15 ottobre, quando partirà la stazione delle limitazioni. Ed entro quando anche l’adesione ufficiale dell’amministrazione comasca, previe eventuali modifiche e altri confronti con Regione Lombardia, dovrebbe concretizzarsi.