Domani in Prefettura, a Como, il vertice per definire gli aspetti logistici del trasferimento dei migranti dal prato della stazione San Giovanni al campo di accoglienza di via Regina. Dopodiché, ogni giorno sarà buono per un’operazione certamente delicata, che le autorità mirano a concludere nel modo più morbido possibile, per evitare tensioni.
Il trasferimento – gestito in accordo con i volontari – dovrebbe essere organizzato tra giovedì e il fine settimana. Quando il campo di via Regina – allestito in tempo record, meno di un mese, con aziende che nel frattempo stanno anche gestendo l’emergenza terremoto in Centro Italia – sarà completato e funzionante, le autorità non consentiranno più alcun tipo di accampamento sul prato di fronte alla stazione San Giovanni. “La situazione di San Giovanni non potrà continuare – ha detto il perfetto di Como, Bruno Corda – Con il completamento e la messa in funzione di un campo governativo organizzato, non può proseguire un accampamento di fronte alla stazione ferroviaria. Sono comunque sicuro che per il trasferimento sarà sufficiente un’azione di convincimento, non servirà altro. Mi auguro solamente che nessuno strumentalizzi la vicenda”.
Beh, è ovvio che l’accampamento davanti San Giovanni non avrà più ragione di esistere. Questo deve essere chiaro: le regole le dettiamo e facciamo rispettare noi. Nel rispetto certamente dei trattati internazionali. Ma senza alcun lassismo.