Migranti, tutte le tappe della vicenda
Alla fine i leghisti calano l’asso: nella costante e permanente protesta contro la vicenda migranti a Como (sfociata anche in una riunione tesissima con il prefetto, Bruno Corda) il Carroccio lariano ha deciso di portare in città il numero uno del partito, Matteo Salvini. In una nota diffusa in serata la Lega Nord cittadina ha annunciato che “venerdì 16 settembre manifesterà contro i clandestini che da settimane occupano la stazione centrale e contro l’allestimento del centro accoglienza di via Regina (l’ex Rizzo, per intendersi, individuata come area accoglienza da Comune e Prefettura)”.
Il presidio, evidenziano gli esponenti locali della Lega, “si terrà in via Garibaldi per tutta la giornata e parteciperanno diversi esponenti del movimento tra i quali i nostri consiglieri comunali Diego Peverelli e Giampiero Ajani , il consigliere regionale Dario Bianchi e Nicola Molteni, parlamentare leghista, in prima linea contro le assurde politiche migratorie di questo governo , che fin da luglio si è impegnato al fianco dei cittadini comaschi”.
Il comunicato porta la doppia firma del segretario cittadino Alessandra Locatelli e del segretario provinciale Fabrizio Turba. Ma la notizia arriva dopo qualche riga: “alle 14 interverrà il segretario federale della Lega Nord ed europarlamentare Matteo Salvini che incontrerà la cittadinanza“.
Quindi l’affondo: “Contestiamo le malaugurate scelte di sindaco e prefetto che hanno consegnato le chiavi della nostra città nelle mani di clandestini e associazioni dedite al business”, dice Locatelli.
Da settimane a Como, secondo quanto dice Turba, si assisterebbe “a uno spettacolo di degrado e insicurezza. Insieme ai clandestini, sul prato del parco di San Giovanni, sono arrivati immondizia, panni sporchi, tendopoli, comportamenti indecorosi e soggetti di dubbia e pericolosa provenienza“. “Como – ha poi concluso Locatelli – deve tornare a essere una meta turistica di rispetto e una città vivibile per i suoi cittadini. La nostra città non si tocca, siamo pronti a lottare perché nessuno si permetta più di svenderla e di rovinarla.
La Lega è come il M5s: tanta protesta (non costa niente e dà visibilità mediatica, che è quanto e solo a loro interessa), zero proposte. Insomma, la solita fuffa populista.