Da qualche ora sono affisse in città le riproduzioni dell’opera Poster Art “Centrale elettrica” di Giacomo Alvise Bettiol, uno dei vincitori del Como Poster Festival. Dal 10 ottobre verranno sostituite con quelle di Marco De Iuliis “Wireframe Utopico”, che rimarranno esposte fino al 20 novembre. Dal giorno dopo “Antonio Sant’Elia: il sogno futurista” di Silvia Ravetta, visibile fino a fine anno. I poster, oltre alle affissioni esterne, saranno esposte anche nelle bacheche del Municipio, in Biblioteca, Museo civico, Pinacoteca, Info point Broletto e Stazione, Uffici via Odescalchi, Chiostrino Sant’Eufemia, sede Ordine degli architetti di Como e anche nei luoghi culturali delle città di Milano, Torino, Messina, Ancona e Asti.
L’iniziativa Como Poster Festival, alla seconda edizione e dedicata ad Antonio Sant’Elia in occasione del centenario della sua morte, ha il patrocinio di Regione Lombardia e del Gai, circuito dei giovani artisti italiani.
Giacomo Alvise Bettiol (nato nel 1992, vive a Noventa Padovana): nell’opera Centrale Elettrica è stato reinterpretato lo schizzo di Sant’Elia sulla centrale elettrica e posto all’interno della sagoma dell’architetto, come parte del suo pensiero, del suo essere. Sul fondo un estratto del manifesto di architettura futurista accompagna la visione e offre uno spunto di riflessione.
Marco De Iuliis (nato nel 1980, vive ad Arluno): se Antonio Sant’Elia avesse avuto modo di utilizzare software di modellazione 3D, probabilmente avrebbe prodotto immagini come quelle presenti nell’opera Wireframe Utopico: immateriali, volumetriche, astratte e rigorosamente vettoriali, in grado di essere riprodotte in qualsiasi formato senza perdere nemmeno un dettaglio.
Silvia Ravetta (nata nel 1991, vive a Voghera): nell’opera l’architettura futurista rispecchia l’esaltazione del dinamismo e della tecnologia. Gli edifici vicini l’uno all’altro, si sintetizzano in forme essenziali che proiettano l’osservatore in una visione di città futura che tenta, assecondando una spinta verticale, di definire un moto assoluto intrinseco alle forme architettoniche. La caducità, il movimento, la velocità e la transitorietà vengono espressi attraverso la presenza di velivoli che cercano di raggiungere parti sempre più alte del cielo e attraverso la presenza della motocicletta che sfreccia in primo piano.