Ancora quindici giorni di tempo per visitare la mostra “Cachemire, il segno in movimento”, organizzata dalla Fondazione Antonio Ratti (FAR) e dal Comune di Cernobbio e curata da Margherita Rosina e Francina Chiara, che nelle due sedi di Villa Sucota a Como e di Villa Bernasconi a Cernobbio.
Attraverso i circa 150 pezzi esposti – tra tessuti, scialli, abiti, accessori e cravatteria – l’esposizione guida il visitatore in un percorso alla scoperta dell’evoluzione e interpretazione del motivo in epoche e Paesi diversi. In mostra scialli indiani ed europei della collezione di Antonio Ratti, una selezione di abiti che spazia dalla metà dell’Ottocento al contemporaneo. Tra i pezzi storici, di particolare interesse un mantello da sera ricamato di Drecoll del 1907, un caraco di velluto medio-orientale della fine del XIX secolo e una vestaglia kimono conservata nel guardaroba di Gabriele D’Annunzio al Vittoriale; tra i pezzi contemporanei un abito di Valentino Boutique indossato da Patty Pravo per un servizio su Vogue, uno chemisier in pizzo bianco di Daniel Hetcher, e, tra gli altri, capi di Mila Schön, Lancetti e Gianfranco Ferré Haute Couture.
Una goccia dalla punta ricurva declinata in innumerevoli varianti, un disegno seducente di origini antichissime che richiama immaginari esotici, mondi lontani e non solo: tutto questo è il boteh/cachemire (o paisley), uno dei motivi decorativi che hanno attraversato la storia del tessuto e della moda mantenendo inalterato il proprio fascino.
Apertura: da lunedì a venerdì: 14-18. Sabato e domenica: 10-19. Aperture speciali e visite guidate su prenotazione
Biglietti: Intero: € 8 – Ridotto: € 5 (fino a 25 anni, oltre i 65 e per convenzionati) – Gratuito: fino a 12 anni