Quindici incontri nei primi due giorni di assistenza legale. Due volontari dell’Asgi – l’associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione sono operativi da ieri alla stazione di San Giovanni dove da oltre un mese vivono 500 migranti respinti dalla svizzera. E proprio verso gli scudocrociati i legali e gli assistenti legali puntano il dito, accusando la confederazione di essere in “grave violazione” impedendo, soprattutto ai minori non accompagnati, l’ingresso in frontiera. Elena Rozzi, operatrice legale arrivata da Torino e Anna Brambilla, arrivata da Pisa, hanno spiegato che, nei prossimi giorni, i volontari comaschi verranno formati su normative, iter e burocrazia in modo da supportare i migranti che volessero aprire una richiesta formale di accesso al Ticino. Le rappresentanti dell’Asgi hanno anche evidenziato come sia assai probabile che venga presentato ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’uomo per l’intransigenza mostrata dalla Svizzera.
Intanto nessuna decisione è ancora stata presa da comune e prefettura circa il luogo dove allestire i prefabbricati che ospiteranno i migranti. Sono ore di attesa per tutti. In queste ore i volontari hanno allestito, supportato da un generatore elettrico, una piccola postazione wi-fi. Per domani invece annunciata a partire dalle 10 una giornata di lavoro volontario al parco della stazione dove comaschi e migranti lavoreranno per ripulire la zona.