Modus operandi pienamente rispettato, così facendo i truffatori hanno ingannato un’anziana comasca scappando con un bottino di poco inferiore a 4mila euro.
L’episodio – emerso in queste ore – risale però a qualche tempo fa. La vittima del raggiro è una donna 90enne che è stata contattata al telefono. I malviventi si sono spacciati per carabinieri e le hanno detto che il figlio aveva investito un motociclista causandogli ferite molto serie. Per evitargli l’arresto la donna avrebbe dovuto pagare, naturalmente le hanno spiegato che non avrebbe potuto contattarlo perché irraggiungibile. L’anziana, preoccupata, si è quindi recata in banca a prelevare e ha poi consegnato il denaro ad un finto avvocato con il quale aveva appuntamento nella centralissima piazza Cavour. La signora, soltanto alcune ore dopo, ha contattato l’altro figlio e ha scoperto di essere stata truffata perché l’uomo era in compagnia del fratello che – ovviamente – non aveva avuto alcun incidente. E proprio dalla Questura di Como arrivano alcuni consigli preziosi nell’ambito della campagna NONSIETE SOLI-CHIAMATECI SEMPRE
In totale dall’inizio del 2016 sono una trentina le denunce arrivate alla Polizia di Stato ai danni di over 60, di queste una decina sono truffe telefoniche di questo tipo.
Per situazioni di questo tipo ma anche per persone che si presentano alla porta di casa chiedendo informazioni o denaro, il messaggio della polizia è sempre uno: chiamate il 112.
dispiace sentire di questi odiosi episodi che hanno quasi dell’incredibile. le forze dell’ordine danno molte indicazioni e spiegazioni, il cassiere non si accorge dello stato emotivo dell’anziana e non chiede i motivi di un prelievo consistente?
così queste odiose persone riescono facilmente nei loro propositi.