Il lucchetto è stato rotto, l’edificio è facilmente accessibile, all’interno e all’esterno le tracce del degrado. Coperte arrotolate, confezioni vuote di merendine, lattine e bottiglie. L’ex scuola, nonché ex centro di accoglienza, di via Ferabosco a Sagnino torna al centro dell’attenzione. I residenti negli ultimi giorni hanno notato un via vai di persone che, probabilmente, cercano riparo nella struttura.
A segnalare lo stato in cui versa l’immobile, il consigliere comunale del Gruppo Misto (esponente di Fratelli d’Italia) Marco Butti che già in passato se ne è occupato. L’edificio comunale è chiuso e inutilizzato dal 2010. “Anni di segnalazioni, denunce ed anche una mozione nel 2015, bocciata, con la quale si chiedeva di riqualificare lo stabile, mettendolo a disposizione delle associazioni che operano a vantaggio del quartiere” spiega il consigliere. “Avevamo messo in guardia che all’interno dell’ex centro d’accoglienza le condizioni sarebbero peggiorate perché è facilmente accessibile. Puntualmente è accaduto – aggiunge Butti che stamattina è andato di persona a Sagnino a constatare e fotografare la situazione – Coperte, materassi, cuscini, un biliardino, bottiglie e la disposizione degli arredi diversa dall’ultimo sopralluogo – dice – certificano che qualcuno è entrato”.
Il consigliere ha scritto sia al comandante della Polizia Locale di Como, Donatello Ghezzo, sia all’assessore al Patrimonio Marcello Iantorno per chiedere un provvedimento urgente.
“Lo stabile peraltro confine con numerose attività tra cui associazioni sportive – conclude Butti – è inaccettabile la noncuranza del Comune, servirà ora un intervento straordinario per un ripristino che, se solo il consiglio comunale avesse approvato a suo tempo la mozione, avrebbe già potuto essere realtà”.
Ma se abbattesse e si facesse un piccolo parco non sarebbe più carino