Ieri sera sono scaduti i termini per depositare la documentazione integrativa chiesta dal Calcio Como e concessa dal giudice. Ora non rimane che aspettare due giorni. Giovedì 21 luglio la società azzurra e il pm Pasquale Addesso si troveranno infatti di fronte al giudice Marco Mancini per discutere l’istanza di fallimento del club chiesta dalla procura. Tra le carte presentate dalla società azzurra, vi sarebbero diversi accordi con i creditori privati del club, in cui gli importi dovuti sono rateizzati nel tempo. E’ difficile però pensare che questi documenti possano bastare a far innestare alla pubblica accusa la retromarcia. La Procura avrebbe voluto altro, magari fidejussioni con la garanzia prestata direttamente da una persona fisica, e non da una società, anche a garanzia di quei debiti che non sono stati né pagati né rateizzati. Tra quarantotto ore la parola passerà al giudice, in quanto la procura di Como – a meno di clamorose sorprese – non dovrebbe ritirare dal banco l’istanza pendente di fallimento.
Nonostante le ultime mosse del club, la pubblica accusa non riterrebbe esistenti i presupposti per garantire la solvibilità della società di calcio. Il Como, oltre a portare l’iscrizione al campionato e il via libera della Covisoc, si presenterà in aula garantendo la copertura futura di tutti i debiti, seppur con la rateizzazione. Dall’udienza di dopodomani dipenderà il destino della squadra di calcio della città.