“Il Sinigaglia non è nostro e comprende anche aree extracalcistiche, perciò il certificato di prevenzione incendi spetta al Comune che dovrebbe fare la sua parte” dice il Como. “Sono documenti di competenza del gestore, noi avremmo semplicemente dovuto aggiungere i certificati sulle altre aree, come la piscina” rispondono da Palazzo Cernezzi.
I toni sono pacati, ma di fatto è botta e risposta fra Calcio Como e Comune sulla mancata agibilità del Sinigaglia. Il via libera per la struttura, che l’anno scorso ha ospitato la serie B soltanto in virtù di un’agibilità provvisoria in attesa di precisi adempimenti, non è ancora arrivato e il Como – che per ottenere l’iscrizione al campionato deve indicare uno stadio immediatamente praticabile – dovrà dare un’alternativa, come fatto l’anno scorso con Novara, dove gli azzurri hanno giocato le prime tre gare casalinghe. Questa volta la seconda casa indicata sarà a Pavia. Lunedì il giorno fatidico per chiudere e trovare un accordo sul Fortunati.
“Ho già parlato con il sindaco e non dovrebbero esserci problemi per ottenere il nullaosta” afferma il primo cittadino di Como, Mario Lucini. Pochi timori anche per il consigliere del Como Fabio Bruni. “Dobbiamo indicare un’alternativa sulla carta ma non andremo a Pavia – dice il responsabile della prima squadra che, però, aggiunge – Noi abbiamo già fatto investimenti importanti l’anno scorso per uno stadio che abbiamo in affitto. Visto che il certificato prevenzione incendi riguarda tutta la struttura comunale, che comprende anche aree non nostre come la piscina, il compito spetta al Comune, che non può sempre lasciare a noi la palla”.
Per Palazzo Cernezzi, però, la questione è un po’ diversa. “Normalmente questi certificati spettano al gestore, come succede a Muggiò con la Federnuoto – precisa Lucini – in questo caso il Como avrebbe dovuto produrre i documenti per lo stadio ai quali noi avremmo allegato quelli sulle aree di nostra competenza”. Adempimenti indicati ormai un anno fa, a ottobre, dalla commissione provinciale di vigilanza che ha concesso al Sinigaglia un’agibilità provvisoria, precisando quali richieste ottemperare in questi mesi. “Sarebbe stato meglio non arrivare all’ultimo momento – continua il sindaco – ma c’è grande collaborazione per trovare una soluzione dando quantomeno un progetto completo sulla prevenzione incendi alla commissione provinciale di vigilanza visto che non mi risulta che servano lavori”.