Terminato il campionato e iniziata l’estate, ricomincia la telenovela Sinigaglia con gli azzurri che rischiano ancora una volta di dover giocare le prime partite casalinghe in trasferta, questa volta a Pavia.
Si apre una settimana decisiva per capire se il Como potrà disputare la prossima stagione, fin dall’inizio, nello stadio cittadino. Restano pochi giorni alla società lariana – già alle prese con le note difficoltà economiche – per presentare la documentazione necessaria e ottenere la dichiarazione di agibilità dal Comune di Como.
La commissione criteri infrastrutturali della Federcalcio si riunirà per le valutazioni del caso il 12 luglio ma per arrivare a quell’appuntamento con le carte in regola il Como dovrebbe riuscire ad ottenere entro la fine della prossima settimana il via libera per il Sinigaglia dalla commissione provinciale di vigilanza e dal Comune di Como. In poche parole una corsa contro il tempo, visto che ad oggi non è stato ancora convocato alcun incontro, in attesa che dal club arrivino i documenti aggiornati sulla situazione dello stadio. Lo scorso ottobre, dopo un inizio di campionato a Novara per gli azzurri, il Sinigaglia aveva ottenuto un’agibilità provvisoria e il Como aveva ricevuto un elenco di interventi da mettere in atto. Richieste in parte soddisfatte, anche per aderire ai requisiti della serie B, e in parte ancora da ottemperare. Perché se è vero che in Lega Pro la capienza sarà inferiore e che alcuni obblighi verranno meno, restano alcune prescrizioni legate alla sicurezza, come il collaudo degli impianti elettrici e delle parti strutturali o la presentazione di un progetto completo sulla prevenzione incendi.
Difficile che il Como ottenga quest’anno l’agibilità del Sinigaglia senza il rispetto di tutte le prescrizioni, dopo la deroga dello scorso anno, e ancora una volta gli azzurri rischiano di dover iniziare il campionato altrove. In queste ore si è parlato dello Speroni di Busto Arsizio, ma in realtà l’ipotesi sulla quale sta lavorando il Como in queste ore è quella dello stadio di Pavia. Perché se il club non dovesse ottenere l’agibilità del Sinigaglia in tempo per l’incontro in Federcalcio del 12 luglio – con scadenza del 15 per gli eventuali ricorsi – la società dovrebbe indicare una struttura alternativa da inserire nella pratica per l’iscrizione al campionato. L’ultimo atto, con l’ultima decisione, sarà il Consiglio Federale del 19 luglio.