Crisi Holcim: si apre uno spiraglio nella trattativa tra sindacati e azienda. Il gruppo industriale, specializzato nella produzione di cementi, ha annunciato nelle scorse settimane 73 esuberi, 22 dei quali interesseranno i lavoratori di Merone e delle cave. I licenziamenti scatteranno a partire dal primo agosto, e inizialmente l’azienda aveva escluso la possibilità di ricorrere a un ammortizzatore sociale che attutisse l’impatto degli esuberi.
Alla notizia i sindacati avevano reagito duramente, proclamando due scioperi e cercando il coinvolgimento di tutti gli enti istituzionali.
Ieri, nel corso di un nuovo incontro tra azienda e sindacati, la direzione Holcim – secondo quanto riferito da Cgil, Cisl e Uil – si è detta disponibile ad <analizzare il ricorso ad un ammortizzatore sociale per attenuare il forte impatto occupazionale che deriverebbe dalla dichiarazione di 73 lavoratori in esubero>.
Ora le parti stanno verificando la percorribilità di questa strada. Al tempo stesso i sindacati mirano anche a un riduzione del numero degli esuberi.
Ma la prima apertura verso un ammortizzatore sociale ha contribuito a distendere parzialmente i toni, tant’è che i sindacati hanno evitato di proclamare altri scioperi in coincidenza con gli incontri istituzionali in programma.
Il primo si è svolto stamane: un’audizione alla commissione Attività Produttive di Regione Lombardia.
<Attraverso l’Agenzia Regione Istruzione Formazione e Lavoro – ha detto Francesco Dotti, consigliere regionale di Fratelli d’Italia che ha chiesto l’audizione – il nostro obiettivo è affiancare lavoratori e parti sociali per individuare lo strumento più opportuno per la gestione di questa delicata situazione. Molto dipenderà dal vertice fissato a Roma il prossimo 5 luglio>.
Il 5 luglio, infatti, sindacati e vertici aziendali si incontreranno con i funzionari del Ministero dello Sviluppo Economico. La stessa sera, alle 21, è previsto un consiglio comunale aperto nell’aula magna del comune di Merone.