Posta a giorni alterni in provincia di Como. La rivoluzione del recapito non piace ai parlamentari comaschi del Pd, Chiara Braga e Mauro Guerra, che chiedono risposte al ministro per lo Sviluppo Economico Carlo Calenda. Già presentata un’interrogazione a risposta scritta per capire quali iniziative intenda assumere il Ministero. Dopo la sperimentazione avviata a fine 2015 in Val d’Intelvi, negli ultimi due mesi la nuova modalità di recapito, con il postino a giorni alterni per la corrispondenza non urgente e i pacchi, è diventata realtà in tutta la provincia da Erba a Turate, passando per Como, Cantù e il lago. E i disagi non mancano, come sottolineato dai due deputati. “Il nuovo sistema di recapito – chiariscono Braga e Guerra – non tenendo conto né della peculiarità dei singoli territori come certamente è il lago di Como, né delle esigenze e delle criticità delle diverse realtà locali, sta arrecando notevoli disagi e difficoltà sia per i cittadini, in particolare per le fasce più anziane, sia per l’ulteriore peggioramento delle condizioni di lavoro dei dipendenti postali con aumenti dei carichi di lavoro da gestire in tempi più ristretti”. I due parlamentari contestano le scelte aziendali di Poste Italiane. “Il taglio del servizio di recapito effettuato con l’introduzione di questo nuovo modello di consegna – concludono – rischia di pregiudicare fortemente per l’intera nostra collettività un servizio importante com’è quello postale”.