Esplode la richiesta di cassa integrazione in provincia di Como. Il mese di maggio fa segnare un aumento considerevole del ricorso agli ammortizzatori sociali, a testimonianza delle sofferenze delle aziende lariane.
Rispetto ad aprile, la richiesta di cassa – secondo i dati distribuiti dalla Uil del Lario – a Como è aumentata a maggio del 94,3%. Un incremento che sale al 128% se si considera solamente la cassa in deroga chiesta tra gennaio e maggio, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso: questo dimostra, ancora una volta, che sono gli artigiani e le piccole imprese a pagare il prezzo più alto, poiché a differenza delle grandi industrie non vivono di esportazioni, ma devono fare i conti con una domanda interna debole.
Cresce anche la richiesta di cassa straordinaria (+22%), che precede una forte ristrutturazione aziendale.
<Questi dati – commenta Salvatore Monteduro, segretario generale della Uil di Como – dimostrano che il processo di ristrutturazione e riorganizzazione delle imprese comasche non si è concluso, sono più di 4.200 i lavoratori in cassa integrazione straordinaria che rischiano il posto di lavoro. La ripresa economica è debole e soggetta alle turbolenze dei mercati globali; un’incertezza sulla quale potrebbe pesare l’esito del voto sulla permanenza della Gran Bretagna nell’Unione Europea. Ancora una volta – conclude il sindacalista della Uil – si ravvisa il bisogno di politiche economiche di sostegno da parte del governo, attraverso un taglio sensibile delle imposte su lavoratori e pensionati e un rinnovo dei contratti collettivi di lavoro per rilanciare i consumi interni>.