Ripartire da capo sul cantiere delle paratie. Lo suggerisce da mesi l’Anticorruzione, che ha giudicato inammissibile la terza perizia di variante, lo ribadisce il direttore della struttura governativa Italia Sicura, che punta a rifare la gara d’appalto, e lo scrive anche la Provincia di Como. L’ente di Villa Saporiti, formalizzando quanto anticipato mesi fa, ha revocato l’autorizzazione paesaggistica rilasciata proprio in merito alla terza perizia di variante a fine 2014, durante la conferenza dei servizi, contestando – dopo l’ultimo sopralluogo di febbraio – la difformità di alcune opere fatte in passato e giudicando già realizzate alcune opere presenti nel terzo progetto, che invece è ancora fermo al palo. “Sono state trovate opere che evidentemente non erano previste – commenta il presidente della Provincia Maria Rita Livio – Penso che la vicenda paratie abbia bisogno di essere rimessa sulla carreggiata giusta, ripartendo da capo, lungo una via completamente corretta, anche secondo le ultime e più stringenti norme”. Un’ennesima doccia fredda per il Comune di Como che fra cinque giorni, il 23 giugno, sarà a Roma, assieme ai dirigenti della Regione e dell’Autorità di Bacino per incontrare direttore e tecnici di Italia Sicura, la struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche che dipende dalla Presidenza del Consiglio e che sta seguendo il caso paratie. A rappresentare Como saranno il segretario generale Tommaso Stufano e quasi sicuramente il sindaco Mario Lucini. Ma la novità delle ultime ore è che potrebbe esserci una terza persona. A Palazzo Cernezzi, infatti, l’obiettivo è arrivare entro giovedì a nominare il nuovo Rup (Responsabile unico del procedimento), un tecnico che prenda in carico la questione. Una posizione vacante da mesi, dopo le dimissioni di Antonio Ferro, arrestato il 1° giugno assieme all’altro dirigente comunale ed ex direttore dei lavori Pietro Gilardoni. Non ci sarà all’incontro di giovedì, invece, nessun esponente di Anac, l’Autorità nazionale Anticorruzione. Un’assenza pesante secondo la Regione, che in queste ore ha contestato il senso del vertice. “Il percorso che stiamo seguendo prevede un nuovo scenario, per questo non c’è Anac – spiega il direttore di Italia Sicura Mauro Grassi che ribadisce – dovremo individuare il soggetto che prenderà in mano la situazione e verificare, con una perizia, i lavori svolti finora. Dall’Autorità di Bacino voglio inoltre capire cosa serve effettivamente e quali alternative ci sono. Sicuramente l’esondazione del lago di questi giorni ci dice che non c’è tempo da perdere”.