Botta e risposta su piazza Martinelli. Da una parte l’agenzia Open Road che organizza spettacoli di strada e che invita i residenti, con una lettera affissa sui portoni delle vie Bonanomi e Collegio dei Dottori, ad andarsene, «traslocando fuori città» se non tollerano gli spettacoli organizzati nell’area pubblica «con tanto di permesso dal Comune e dalle autorità competenti», dall’altra un professionista, il commercialista Paolo Malagoli, che si dichiara «allibito per il tono cafone e protervo» della lettera e chiama in causa il Comune. Il quale Comune risponde spiegando di «non aver attivato nessun tipo di rapporto con la società Open Road e dunque nessuna autorizzazione è stata mai loro rilasciata». Tutto è iniziato ieri mattina quando sui portoni dei palazzi delle vie adiacenti a piazza Martinelli è comparsa la lettera firmata dal direttore artistico della società Open Road, con sede in viale Innocenzo a Como. «Piazza Martinelli è pubblica per tutti i tipi di giochi per bambini e spettacoli live – si legge nel comunicato indirizzato ai condomini residenti nelle vie Bonanomi e Collegio dei Dottori – Se a voi va bene così, sia ben accetta la vostra tolleranza; altrimenti siete liberi di andarvene e traslocare fuori città». Nella missiva non è però specificato quale sia stato l’evento che ha innescato le lamentele.
Il tono della lettera affissa sui portoni non è piaciuto a Paolo Malagoli, commercialista con studio in via Bonanomi. Oltre a dirsi «allibito per il tono cafone e protervo» utilizzato, che «ha destato non pochi malumori tra i residenti della zona», il professionista sottolinea che «il problema dei rumori provenienti dalla piazza non è certo connesso ai bimbi che giocano beatamente, ma semmai ad alcune manifestazioni autorizzate dal Comune di Como, che la trasformano in una fucina di frastuoni».
Malagoli ricorda quanto accaduto lo scorso anno, quando «il Comune ha autorizzato un concerto rock a tutto volume nel bel mezzo di una mattinata lavorativa». In quella occasione, «non era neppure possibile telefonare ai clienti con le finestre chiuse». In pratica, fa notare il professionista, «il Comune aveva deciso che quel giorno noi avremmo dovuto fare vacanza anziché lavorare».
«Questo è sinceramente inaccettabile e lede i diritti costituzionalmente sanciti oltreché essere palesemente maleducato ed incivile», prosegue Malagoli, che chiede poi al Comune «perché vengono autorizzate manifestazioni ad alto tasso di rumore nel pieno centro storico quando, subito fuori le mura, esisterebbero spazi più belli, comodamente utilizzabili per tali scopi e che non porterebbero a nessuna lamentela, come lo stadio, i giardini a lago, il parco di Villa Olmo, i giardini di viale Varese o di viale Lecco».
Da Palazzo Cernezzi la risposta arriva dall’ufficio Cultura. Dopo aver precisato che non esistono rapporti con la società Open Road, «che tra l’altro, da una veloce verifica in Internet non risulta», e che dunque non sono mai state rilasciate autorizzazioni, la responsabile dell’ufficio Cultura, Veronica Vittani, sottolinea che «nella programmazione degli eventi estivi di Como Live 2016 nella piazza Martinelli questa amministrazione ha tenuto in seria considerazione le segnalazioni forniteci nel seguente passato».