Domani cadrà il segreto bancario svizzero. Il fortino rossocrociato verrà definitivamente scardinato: come spiega infatti il Sole 24 Ore, domani il Consiglio Nazionale e la Camera dei Cantoni, i due rami del parlamento svizzero, si riuniranno in seduta plenaria per ratificare la modifica dell’accordo sull’Euroritenuta approvata nei mesi scorsi.
La Svizzera inizierà quindi lo scambio automatico delle informazioni fiscali con tutti i Paesi dell’Unione Europea. In altre parole, gli intermediari finanziari svizzeri – principalmente banche e broker – dovranno inviare ogni sei mesi un rapporto al fisco svizzero, i cui funzionari gireranno poi il report alle agenzie fiscali dell’area Ue.
I dati che verranno all’Erario e alle agenzie fiscali degli altri 27 Paesi dell’Unione europea sono molto dettagliati e riguardano sia il cliente, sia la sia situazione patrimoniale.
Lo scambio automatico di informazioni partirà dal primo gennaio 2017.
Sempre sul fronte svizzero, va segnalata una seconda notizia, che consente ai comuni di frontiera di tirare un sospiro di sollievo. Il direttore del dipartimento Finanze ed Economia del Ticino, Christian Vitta, ha confermato che non vi sarà alcun blocco dei ristorni, secondo quanto dichiarato dal consigliere regionale comasco Francesco Dotti. <Questa notizia – ha commentato l’esponente di Fratelli d’Italia, vicepresidente della Commissione per i rapporti con la Svizzera – contribuisce a rasserenare gli animi. L’attenzione resta comunque alta su un tema molto sentito. Così come grande attenzione è rivolta al futuro degli oltre 60mila lavoratori frontalieri lombardi>. I ristorni verranno quindi versati entro il termine previsto, ossia al fine di giugno.