Fatturato in lieve diminuzione per quanto riguarda il tessuto per abbigliamento femminile. In calo anche foulard e atri accessori, mentre la cravatta – dopo alcuni anni di incertezza – ha registrato una, seppur minima, crescita. Tiene l’export, ma si guarda con estrema attenzione agli scenari in evoluzione. In primis al Regno Unito e all’ipotesi Brexit e quindi al referendum del prossimo 23 giugno che deciderà sulla permanenza o meno nell’Unione Europea. Questo in estrema sintesi il bilancio tracciato oggi in occasione del 22esimo Osservatorio del Distretto Tessile di Como nel quale sono stati illustrati e valutati i risultati della filiera tessile comasca nel 2015.
Le esportazioni hanno un valore superiore a un miliardo e 400mila euro e assorbono circa il 60% di quanto viene prodotto, con una percentuale che sale al 75% se si considerano anche i capi d’abbigliamento realizzati in Italia con i tessuti comaschi e inviati all’estero.