La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno in mattinata. L’ex sindaco di Como Stefano Bruni, a Palazzo Cernezzi per dieci anni dal 2002 al 2012 e noto commercialista in città, è stato arrestato.
L’accusa per le cinque persone arrestate questa mattina dalla Finanza, di cui uno ai domiciliari, è di aver contribuito a vario titolo a causare la bancarotta di due società incaricate di pubblico servizio. Nel mirino degli inquirenti anche Stefano Bruni per il suo ruolo di intermediatore rispetto a un’operazione nella quale – è l’accusa – sarebbero stati usati titoli privi di valore.
Inevitabilmente, nonostante Bruni sia uscito dalla scena pubblica da ormai quattro anni, la notizia ha sconvolto la politica comasca. E mentre da Palazzo Cernezzi, ovvero dall’attuale sindaco Mario Lucini, non arrivano commenti ufficiali, il centrodestra è compatto nel precisare come la vicenda odierna sia completamente estranea alla politica. Lo dice chiaramente Anna Veronelli, per dieci anni assessore della giunta Bruni e attuale coordinatore cittadino di Forza Italia, partito rappresentato per anni dallo stesso Bruni. “Quanto accaduto non ha a che fare con la sua attività di amministratore della città – commenta Veronelli – umanamente sono molto scossa perché lo conosco da vent’anni e ho lavorato con lui per dieci. Il suo avvocato nei giorni scorsi ha dichiarato che il suo coinvolgimento è marginale e mi auguro che sia così e che possa dimostrare la sua estraneità alle accuse”. “Credo che la presunzione di innocenza valga sempre, mi auguro che possa chiarire il prima possibile la sua posizione e sono dispiaciuto per la sua famiglia – le fa eco il coordinatore provinciale di Forza Italia Alessandro Fermi che ribadisce – la questione riguarda la sfera privata del professionista Bruni e non quella politica”. La stessa posizione espressa da Laura Bordoli, capogruppo a Palazzo Cernezzi per Nuovo Centrodestra, formazione alla quale si era avvicinato Bruni negli ultimi due anni. “Il primo pensiero è andato alla famiglia. Mi auguro davvero che possa dimostrare la sua estraneità”.