Secondo i sindacati, allo sciopero indetto alla Holcim ha aderito il 98% dei dipendenti. In altre parole, oggi, le cementerie e gli stabilimenti – compreso quindi quello di Merone – si sono fermati, come risposta agli esuberi annunciati dall’azienda settimana scorsa: 73 posti a rischio su 317, con 22 licenziamenti ipotizzati nel solo stabilimento di Merone.
Settimana scorsa l’azienda aveva illustrato una <difficile situazione dell’industria dei materiali da costruzione>, che <ha messo in gravi difficoltà economico-finanziarie tutti gli operatori del settore>. E aveva parlato di decisione <difficile ma inevitabile>.
<Non è tollerabile scaricare sui lavoratori e le loro famiglie tutti i problemi che le aziende del cemento registrano – replica Assunta Chiusolo della Fillea Cgil – per uscire dalla crisi, si deve investire in ricerca di nuovi prodotti, ammodernamento degli impianti e nuovi processi di produzione>.
I sindacati annunciano che nei prossimi giorni contatteranno tutte le istituzioni: i sindaci di Merone e Ternate, dove hanno sede due centri del gruppo, Regione Lombardia e Ministero dello Sviluppo Economico.
All’azienda, invece, i rappresentanti sindacali chiedono di <ripensare alla decisione>, e quindi di evitare di far fronte alla difficoltà riducendo i posti di lavoro.