Doccia gelata per la Holcim, la storica cementeria di Merone. In base a quanto riferito dai sindacati, infatti, l’azienda ha annunciato pesanti tagli al personale. <Nell’incontro odierno la direzione di Holcim Italia – scrivono le segreterie di Cgil, Cisl e UIl in una nota stampa – ha comunicato al Coordinamento delle RSU e a Feneal Filca e Fillea della Lombardia una ulteriore riduzione occupazionale di 73 lavoratori su 317 addetti tra Holcim Italia e Holcim Aggregati e Calcestruzzi srl. L’annuncio della riduzione riguarderebbe 22 lavoratori che lavorano nello stabilimento di Merone e nelle cave su 50 addetti, 21 lavoratori delle strutture di gruppo (staff, amministrazione, commerciale) su 60 addetti e 30 esuberi nella società Calcestruzzi e Aggregati srl ( 20 area commerciale e 10 nella produzione ) su 100 addetti. La delegazione sindacale – si legge ancora nel comunicato – ha annunciato la sua contrarierà alla decisione aziendale>.
LA POSIZIONE DELL’AZIENDA
Nel pomeriggio è arrivato anche il comunicato di Holcim. <La difficile situazione dell’industria dei materiali da costruzione, caratterizzata da una debole domanda e da continue pressioni sui prezzi ha messo in gravi difficoltà economico-finanziarie tutti gli operatori del settore – si legge nella nota – Le previsioni di mercato non lasciano intravedere una chiara inversione del trend nel medio-breve periodo, se non nei termini di una debole ripresa che interesserà in misura diversa solo alcuni comparti del settore. In tale delicato contesto, Holcim Italia e Holcim Aggregati Calcestruzzi, dopo le precedenti ristrutturazioni occorse negli ultimi anni e dopo un attenta analisi del mercato attuale e dei futuri sviluppi hanno deciso di avviare un ulteriore progetto di ristrutturazione aziendale al fine di recuperare la competitività nel mercato e garantire la sostenibilità economica aziendale>.
In calce al comunicato stampa, l’intervento dell’amministratore delegato Lucio Greco: ‘Il nostro primo pensiero è rivolto ai colleghi che perderanno il posto di lavoro e che si sono impegnati per le nostra azienda. E’ stata una decisione molto difficile ma purtroppo inevitabile in questo contesto. Vogliamo e dobbiamo mantenere la nostra presenza industriale nel medio e lungo periodo in Italia con una rete di impianti competitivi e strutture efficienti”.