<Entro giugno dirò se mi ricandido>. Il sindaco di Como, Mario Lucini, si dà un mese di tempo per decidere se concludere la sua esperienza in Comune, o se ripresentarsi tra un anno per tentare un secondo mandato.
Il Partito Democratico, che ha sempre detto di vedere in Lucini il <candidato naturale> per il 2017, aspetta una risposta. Il sindaco di Como sta attraversando una fase politica molto delicata: l’annullamento della Grande Mostra 2016, la bocciatura della vendita delle quote di Acsm-Agam, la Corte dei Conti regionale che ipotizza un danno erariale di oltre 2 milioni di euro sul cantiere delle paratie, l’incendio in Santarella. <Non ci facciamo mancare nulla – ha commentato, ironicamente, Lucini – Il periodo difficile non è ancora finito. Ora bisogna avere la forza di guardare avanti e affrontare i problemi, con uno “sguardo lungo” che tutti dovrebbero avere>.
Parole, queste, che si riferiscono probabilmente ai consiglieri dissidenti della maggioranza. E proprio alla maggioranza Lucini rivolge un appello di fine mandato, a un anno dalle elezioni. <Un anno importante – dice il primo cittadino – è il momento di raccogliere i frutti di quanto seminato. È importante mantenere la testa sugli obiettivi che ci siamo dati, obiettivi utili per la crescita della città. È necessario si lavori tutti insieme in questa direzione, dividendosi le difficoltà e aiutandosi a migliorare. In questo anno possiamo portare a termine tanti interventi importanti>.
Meglio dedicarsi alla geologia così si rischia solo di sbagliare i calcoli in profondità ciao