Edificio Santarella: dopo il furioso rogo di ieri, lunedì mattina i tecnici del Comune di Como torneranno sul luogo dell’incendio per un’ispezione accurata dello stabile.
Un sopralluogo raccomandato di vigili del fuoco di Como, i cui vertici hanno comunicato a Palazzo Cernezzi la necessità di verificare le condizioni dell’edificio.
Il Santarella è l’ex centrale elettrica del comparto industriale Ticosa, oggi demolito. Ha resistito alla Seconda Guerra Mondiale, ha resistito a un secolo di eventi. Ma ieri è stato messo a dura prova dal rogo, devastante, divampato all’interno. <Ieri abbiamo effettuato un primo sopralluogo – spiega il sindaco di Como, Mario Lucini – lunedì l’ufficio tecnico svolgerà una indagine più approfondita. Dobbiamo valutare le lesioni all’edificio e quantificare eventuali interventi. Sicuramente dovremo spendere dei soldi per impedire l’accesso all’edificio. Il Santarella va chiuso>. Questa è la parte tecnica. Poi c’è la questione politica del recupero dell’area Ticosa. Certamente più lunga e complessa. Sulla quale l’amministrazione comunale ha incassato critiche pesanti, anche da sinistra. Rifondazione, ad esempio, parla di <sconcerto per l’indifferenza che l’amministrazione comunale dimostra in merito alla riqualificazione dell’area ex Ticosa>. <Non penso che questo incendio rallenti l’iter – replica il sindaco – iter che è vincolato all’acquisizione della perizia di stima dell’area. Finalmente abbiamo ricevuto una proposta di convenzione con l’Agenzia del Territorio per questa stima, e speriamo di portarla in giunta entro pochi giorni>.
Il destino del Santarella è ovviamente legato al recupero dell’area Ticosa. Nella proposta avanzata da Multi, la società che vinse l’appalto per la costruzione del nuovo quartiere, è compresa una riqualificazione del Santarella, che poi rimarrebbe nella disponibilità del Comune. <Le diverse ipotesi di utilizzo – conclude il sindaco – sono tutte di natura culturale. Dal museo della luce, alla destinazione universitaria per completare il polo di Sant’Abbondio>. L’Università dell’Insubria, dopo i primi contatti, sembrava interessata alla partita, quindi non è escluso che il Santarella – una volta recuperato – possa diventare parte dell’ateneo comasco.