<Il problema dl Santarella è di natura politica. Il Comune deve capire cosa vuol far di questa struttura>. Il questore Michelangelo Barbato interviene il giorno successivo all’incendio che ha rischiato di distruggere l’ex centrale elettrica della Ticosa. Il capo della polizia di Como conferma anche che <sono state sentite diverse persone>, testimoni che potrebbero aver notato elementi di interesse nell’indagine avviata dagli uffici di viale Roosevelt ieri dopo l’incendio.
La raccolta delle testimonianze parte, inevitabilmente, dalle persone che occupavano il Santarella: disperati e senzatetto, una manciata di vagabondi che da anni viveva tra le mura diroccate dell’edificio. <Dall’esterno – spiega ancora il questore – sono state viste alcune persone che scappavano. Stiamo lavorando per capire la natura di questo incendio, non escludiamo alcuna pista>.
Il questore di Como allarga poi l’obiettivo e parla di un <problema politico>. <Il Comune – dice – deve capire cosa vuole e cosa può fare del Santarella. Quando viene segnalata una occupazione abusiva, noi sgomberiamo. E’ già accaduto più volte. Possiamo allontanare chi dorme all’interno, ma questo non risolve il problema da un lato sociale, dall’altro politico>.
Sul fronte tecnico interviene invece Mario Abate, comandante dei Vigili del Fuoco di Como. <Noi ieri, durante l’emergenza, abbiamo transennato le parti pericolanti. Ora spetta all’amministrazione comunale mettere in sicurezza l’edificio – dice – Il fabbricato è robusto e imponente, ma è stato sottoposto a temperature molto elevate. Perciò bisogna effettuare approfondimenti strutturali e verifiche, per intervenire su eventuali parti pericolanti. Il Comune di Como deve provvedere>. Quello del comandante Abate non è né un invito, né un consiglio: ma una comunicazione ufficiale. Che Palazzo Cernezzi sembra aver già recepito, poiché per lunedì è stato disposto un sopralluogo.