<La politica vive di risultati. E questo è stato un fallimento>. Il Partito Democratico non chiede esplicitamente la testa dell’assessore Luigi Cavadini. Non ancora, almeno. Ma le parole del segretario cittadino, Stefano Fanetti, sono pesanti come pietre. E segnano una distanza tra il partito di maggioranza e l’assessore alla Cultura che sembra ormai incolmabile.
Dopo dodici edizioni consecutive, quest’anno la grande mostra di Como a Villa Olmo salta. Sulla decisione – annunciata ieri sera come un fulmine a ciel sereno – hanno influito i lavori in corso nel parco e nella villa, che hanno condizionato tempi e modi dell’organizzazione. Le opere per la prima ipotesi – “Le seduzioni dei laghi” – non venivano prestate in presenza del cantiere. Il progetto di una mostra su Depero è saltato perché gli uffici hanno non hanno ritenuto possibile assegnare l’incarico con un affidamento diretto ed è troppo tardi ora per bandire una gara.
<Sono stupito e amareggiato, come molti militanti e simpatizzanti del Pd – esordisce Fanetti – innanzitutto, ci saremmo aspettati un maggiore coinvolgimento nelle decisioni, piuttosto che un annuncio a sorpresa. Poi, è lecito aspettarsi anche un “piano B”, un’alternativa all’evento di Villa Olmo, che tuttavia non è stata prospettata>.
In settimana il Pd si riunirà per una verifica su Cavadini. Il destino politico dell’assessore è appeso a un filo. <L’assenza di un’alternativa alla mostra di Villa Olmo è un fallimento che, in ambito culturale, rischia di offuscare quanto di buono è stato fatto finora – aggiunge Fanetti – L’assessore Cavadini dovrebbe considerare il bene dell’amministrazione, anche in vista delle elezioni dell’anno prossimo. Noi vogliamo vincere, e questo è un assist che qualsiasi opposizione raccoglierebbe>.
Alla mancanza di un piano B, Cavadini risponde così: <l’alternativa si costruisce quando il progetto principale fallisce, e io fino all’ultimo minuto ho sperato di poter organizzare una mostra a Villa Olmo. Questo non significa – aggiunge – che non si farà nulla di significativo. Stiamo lavorando con la Soprintendenza di Milano, Como sarà tra le città protagoniste per le celebrazioni del centenario della morte di Sant’Elia>. Sulle ipotesi di dimissioni, l’assessore alla Cultura dice di non aver intenzione di prendere l’iniziativa: <al tempo stesso – precisa, con un un tono amareggiato – sono pronto a fare un passo indietro se non c’è più bisogno di me in giunta>.