La seduta del consiglio comunale di domani sera si preannuncia infuocata. I consiglieri di Como, infatti, saranno chiamati a votare la delibera sulla vendita di una consistente quota della multiutility Acsm-Agam, che si occupa di gas, elettricità e acqua.
Il Comune di Como ha oggi il 24,8% di Acsm-Agam. E vorrebbe cedere ad A2A – la più grande multiutility italiana nei settori energia, ambiente, calore e reti – circa l’8%. A2A detiene già il 23,8% di Acsm Agam.
L’operazione viene contestata da alcuni consiglieri comunali, anche di maggioranza, che non vedono un reale vantaggio per il Comune di Como. Gli stessi consiglieri che domani sera potrebbero bocciare la delibera proposto dalla giunta.
E che troveranno sponda in molti esponenti della minoranza. La Lega Nord, ad esempio, ha ribadito la contrarietà all’operazione con un comunicato stampa dai toni durissimi. <Stiamo assistendo alla svendita di una delle più importanti aziende comasche e la giunta si vanta di questa impresa offendendo e trascurando le proteste dei lavoratori. Acsm-Agam è oggi costretta a piegarsi alle logiche di partito. Queste non sono le esigenze della cittadinanza, bensì del Pd e la perdita di controllo di questa società potrà significare per i cittadini comaschi peggioramenti dei servizi e aumento dei costi>, scrive Alessandra Locatelli, segretario comasco della Lega, prima di annunciare – proprio per domani sera – un volantinaggio all’ingresso del Comune prima della seduta del consiglio.
Intanto, sulla vicenda interviene A2A precisando che <non è stata assunta alcuna determinazione, né sono stati sottoscritti accordi vincolanti al riguardo>. Una nota richiesta dalla Consob, l’autorità di vigilanza suo mercati finanziari. <A2A – continua la società – sta attualmente valutando possibili operazioni volte a valorizzare la propria partecipazione in Acsm-Agam e, laddove fosse assunta una decisione in merito, ne terrà tempestivamente informato il mercato>.