Missione compiuta: Cantù ha battuto per 89-73 Bologna e ha conquistato, a due giornate dalla fine del campionato di serie A, la matematica salvezza. Per avere questa certezza era necessario superare gli emiliani con più di 8 punti di vantaggio e così è stato.
Una liberazione per tutto l’ambiente e soprattutto per il patron Dmitry Gerasimenko, che alla fine del match ha parlato di presente e, soprattutto di futuro. Particolarmente interessante il discorso che ha fatto sul tecnico che sostituirà Sergey Bazarevich, che andrà ad allenare la Nazionale russa.
“Chi arriverà deve sapere che io non sono un presidente che si siede a braccia conserte e sta zitto a bordo campo – ha detto il presidente – A parte questo, se proprio mi chiedete un nome, faccio quello di Andrea Trinchieri. Mi piacerebbe riportarlo da noi. Ma bisogna vedere se è disponibile a tornare a Cantù”. Trinchieri attualmente allena in Germania, al Bamberg.
Poi sulla prossima stagione il numero uno ha specificato: “L’obiettivo è costruire una squadra che possa essere di livello europeo. Faremo un lavoro tutti assieme, con quello che sarà il coach, per avere un roster competitivo. E poi – ha aggiunto scherzando – voglio prendere la cittadinanza italiana e scendere in campo a fine campionato per la mia ultima partita da giocatore. Voglio chiudere con la maglia della Pallacanestro Cantù”.
Awudu Abass è un elemento che potrebbe avere mercato: “Non si muoverà da qui – ha risposto seccamente Gerasimenko – E posso aggiungere che non voglio più vedere situazioni come quella vissuta quest’anno, con il nostro allenatore Sergey Bazarevich, un professionista vero e importante, che al mattino faceva allenamenti con 8 giocatori perché qualcuno di loro era a scuola. Sarà un roster completo e competitivo, per evitare che si ripetano circostanze come questa”.
Questa stagione è stata sofferta: “Sono stati fatti molti errori, ma avevamo sempre l’obiettivo di rinforzare la nostra formazione. Però per ottenere la salvezza in serie A serviva un organico… da serie A. Sarebbe stato ben più difficile con tanti elementi arrivati dalla lega inferiore. Siamo intervenuti, ci siamo salvati e ora penseremo al futuro, con un budget all’altezza”.
“Una vittoria liberatoria – ha specificato Awudu Abass, capitano della Pallacanestro Cantù – Nella partita contro Bologna siamo partiti bene, ma a un certo punto loro si sono rifatti sotto e non è mancato un po’ di nervosismo, visto che la posta in palio era importante e il discorso della differenza punti andava considerato. Ma poi noi siamo riusciti a prendere il margine che ci ha consentito alla fine di festeggiare”.
Su un campionato travagliato Abass ha commentato: “Eravamo partiti con l’obiettivo della salvezza. Poi l’asticella si è alzata e con i tanti nuovi arrivi la speranza è stata di poter andare ai playoff. Purtroppo quando si cambia molto c’è il rischio che le cose non vadano come si spera, ed è quello che è successo a noi. Logico che i cambi e gli interventi sul mercato siano stati fatti con propositi ambiziosi, ma non era una situazione facile da gestire e sul campo alla fine lo abbiamo pagato. Non sono arrivati ai playoff e alla fine ci siamo salvati in un contesto in cui poteva anche accadere qualcosa di negativo. Quindi accontentiamoci di questo risultato che è quello a cui puntavamo all’inizio del campionato”.
“Credo che i ragazzi abbiano capito l’importanza della partita – ha detto al termine l’allenatore Sergey Bazarevich – Nel primo tempo sono stati molto concentrati e hanno disputato un’ottima gara. Nel secondo tempo ci è mancato qualcosa, ma abbiamo raggiunto l’obiettivo che ci eravamo prefissati. Il peso della posta in palio e la necessità di vincere di 9 punti hanno reso probabilmente la sfida più nervosa. Siamo ancora delusi per non aver raggiunto i play off. Dobbiamo però affrontare le due partite che ci mancano con il giusto approccio, per rispetto di noi stessi e del pubblico che contro Bologna ci ha dato una grande mano sostenendoci per tutti i quaranta minuti”.
Massimo Moscardi
Tratto dal Corriere di Como