L’Austria tira dritto e rincara la dose. Dopo l’avvio della costruzione di una barriera al confine con l’Italia ora minaccia, in caso di emergenza, di chiudere completamente il Brennero per limitare l’accesso dei migranti. Lo ha fatto sapere oggi il ministro della Difesa. Mentre continua il serrato botta e risposta tra i due paesi, a Como, città di frontiera, si iniziano a valutare le possibili ripercussioni di queste decisioni. In termini di accoglienza e di spostamenti.
Il primo a intervenire è il prefetto di Como, Bruno Corda. <Non abbiamo ricevuto ancora richieste specifiche – ha detto – a prescindere da quanto sta accadendo noi stiamo preparandoci a nuovi afflussi massicci di richiedenti asilo. Siamo sempre alla ricerca di nuovi spazi da mettere a disposizione – aggiunge – Ci aspettiamo, come negli ultimi anni, un aumento di arrivi con la bella stagione>.
A stretto giro è arrivata anche la risposta del parlamentare della Lega Nord, Nicola Molteni.
“L’Austria, la Svizzera e la Slovenia stanno semplicemente difendendo i confini – ha chiarito – Io non sono per i muri e il filo spinato, ma – precisa – solo un governo irresponsabile come il nostro può pensare di non fare nulla contro una vera e propria invasione. Stiamo trasformando il Paese in un grande centro di accoglienza – ha sottolineato – Como pagherà anche questa volta un prezzo troppo alto”.
‘”Il governo italiano è incapace di bloccare gli arrivi di immigrati dalla Libia e viene oggi platealmente sbeffeggiato dall’Austria, il cui ministro della Difesa annuncia di voler fare i controlli direttamente in Italia! Renzi sveglia!” scrive il governatore lombardo, Roberto Maroni su Facebook e poi in un tweet è ancora più netto: “Se a Roma pensano di mandarli in Lombardia sarà guerra totale”.
Riflessioni di tutt’altra natura arrivano dal presidente territoriale e segretario regionale della Fai (federazione autotrasportatori italiani), Giorgio Colato. “Dipenderà dai controlli che saranno effettuati al Brennero – spiega – ma è sicuro che il provvedimento del governo austriaco porterà un rischio indotto per tutto il territorio di confine”. Se l’Austria stringe sulle verifiche, parte del traffico commerciale si potrebbe spostare dal Brennero al Gottardo. “Un flusso, quello per il traforo svizzero, già al limite – specifica Colato – aspettiamoci di vivere giorni con un aumento della stagnazione dei Tir al confine, con un problema in più, l’assenza di uno sfogo come Lario tir, abbandonato dagli enti territoriale. Oggi – conclude – l’area è diventata un semplice parcheggio, tenuto in piedi dalle associazioni di categoria, che però sono al collasso.”