L’imam Tareq Suwaidan non potrà entrare e non entrerà in Italia”. A dirlo ufficialmente, durante il question time alla Camera dei deputati, il ministro dell’Interno Angelino Alfano, che rispondendo all’interrogazione del parlamentare comasco della Lega Nord Nicola Molteni, ha messo la parola fine al caso che ha tenuto banco negli ultimi giorni.
La notizia è emersa alla fine della scorsa settimana, con l’articolo pubblicato dal sito cattolico “La nuova Bussola Quotidiana” che dava conto del tour del predicatore islamico in programma in Italia dal 7 al 17 maggio, con tre incontri in altrettante comunità musulmane locali e tappa comasca a Lomazzo. Immediate le reazioni politiche per la possibile presenza sul territorio comasco del predicatore, non ammesso in passato – per le sue posizioni controverse – in altri Paesi, come il Belgio.
“La sua figura – ha detto oggi Alfano – è ben nota alle nostre forze di polizia così come a quelle degli altri paesi appartenenti all’area Schengen per le sue precedenti attività di predicazione con contenuti radicali, antioccidentali e antisemiti, nonché per la sua nota vicinanza ai fratelli musulmani”. Essendo stato inserito nel sistema informativo Schengen dal Belgio nel novembre 2014, come spiegato oggi dal rappresentante del governo, a Suwaidan è stata preclusa la possibilità di accedere a uno qualsiasi dei Paesi di quell’area, Italia compresa. Un’eventuale domanda di rilascio del visto d’ingresso verrebbe rigettata come già fatto da Regno unito e Belgio. “Nel caso in cui l’imam tentasse di varcare comunque i confini – ha aggiunto Alfano – verrebbe immediatamente fermato e respinto visto che questure e posti di frontiera sono già stati allertati. Rimane altissima la nostra attenzione e non potrà fare ingresso sul territorio nazionale così come gli altri sei imam espulsi dal 2015 ad oggi”. Per quanto riguarda l’attenzione sulle moschee, Alfano ha diffuso i dati del Ministero, parlando di 1.205 strutture islamiche censite, tra cui 4 moschee e 343 associazioni culturali.
“Una risposta importante” secondo il parlamentare della Lega Nord Nicola Molteni che nella sua interrogazione aveva chiesto al ministro Alfano di impedire l’ingresso del predicatore, in Italia e, ovviamente, nel Comasco, sollevando la questione settimana scorsa dopo la diffusione della notizia. In caso contrario il Carroccio si era detto pronto alla mobilitazione.