Giallo risolto: i frontalieri non dovranno pagare la cosiddetta “tassa della salute”. L’interpretazione di una circolare ministeriale da parte di alcune Ats lombarde aveva portato la questione al centro dell’attenzione. Dopo la mozione votata dalla Camera lo scorso 11 febbraio, è arrivato il chiarimento del governo che ha assicurato l’invio a tutte le Regioni interessate di una circolare applicativa che chiarirà, una volta per tutte, che i frontalieri italiani occupati nei Cantoni dei Girgioni, del Ticino e del Vallese, o che hanno esercitato nel passato un’attività dipendente, non sono tenuti a versare ulteriori contributi al Servizio Sanitario Nazionale, in quanto ai sensi del vigente accordo tra Svizzera a Italia essi sono oggetto di tassazione alla fonte da parte Svizzera e una quota del gettito fiscale viene ristornato all’Italia secondo l’accordo internazionale.