Nuova visita in città per la Soprintendenza. Piazza Grimoldi resta osservata speciale, alla luce dei reperti archeologici emersi durante gli scavi per i lavori di riqualificazione della zona, iniziati tre settimane fa. Prossimo appuntamento domani mattina, per un altro vertice sul tema fra la soprintendente ai Beni Archeologici romani e medievali per la provincia di Como, Nicoletta Cecchini, i responsabili del Comune di Como e i progettisti. Un incontro tecnico per stabilire come proseguire perché quel che è certo è che la riqualificazione non si fermerà e il progetto, pur con qualche modifica, andrà avanti. Resta da capire come.
“Ci confronteremo ma c’è grande sintonia fra tutti gli attori coinvolti” spiega l’architetto Stefano Seneca, a capo della progettazione e presente tutti i giorni per seguire ogni fase. Certamente i ritrovamenti sotto piazza Grimoldi, che hanno riportato alla luce i resti della basilica medievale di San Giacomo, porteranno a correggere il tiro. “Da studi precedenti eravamo a conoscenza della presenza di reperti nel sottosuolo, la vera sorpresa è stata la quota altimetrica – aggiunge Seneca – perché nessuno si aspettava dei ritrovamenti a un livello così superficiale e che non sarebbero emersi senza uno scavo assistito”.
Quel che sembra essere certo, col passare dei giorni, è che la riqualificazione della zona non si fermerà, come ribadito al Corriere di Como dalla soprintendente Cecchini. Allo stesso modo il progetto non verrà stravolto e gli elementi costitutivi – alberi e fontana – dovrebbero rimanere. Resta da capire dove e come, ma su questo l’architetto preferisce non sbilanciarsi, anche se la modifica progettuale è praticamente pronta per il confronto con la Soprintendenza. Bisognerà poi rivedere il cronoprogramma dei lavori, per capire se e come gestire eventuali slittamenti anche se l’idea sarebbe quella di partire col cantiere, una volta terminati gli scavi e gli approfondimenti archeologici, lasciando in sospeso la parte di piazza Grimoldi con i ritrovamenti e anticipando invece il cantiere nella vicina via Pretorio. Un modo per portarsi avanti, insomma, evitando ritardi.