Secondo l’accusa, faceva sparire i soldi dalla cassa per spenderli in viaggi e oggetti di lusso: una frontaliera italiana, trentenne, di professione contabile, è in carcere dall’inizio di dicembre e sta iniziando a collaborare con gli inquirenti.
La storia viene raccontata oggi dal quotidiano elvetico Il Corriere del Ticino.
La donna era impiegata in un garage del Luganese. Dall’inizio del 2014 avrebbe sottratto dall’attività – in diverse tranche – 330mila franchi svizzeri, pari (al cambio attuale) a poco meno di 300mila euro.
L’indagine è partita dai sospetti del titolare della ditta. La donna inizialmente aveva negato ogni addebito, ma a insospettire la magistratura elvetica era stato il suo stile di vita, al di sopra delle possibilità di un’impiegata. La trentenne, arrestata in dicembre, ora – come detto – avrebbe iniziato ad ammettere i prelievi di denaro.