Il cantiere in corso a Villa Olmo mette in crisi la grande mostra di Como 2016, esposizione di cui, peraltro, non si sa ancora nulla. Il tema è ancora top secret, ma sono molti i punti su cui regna l’incertezza.
A meno di sei mesi dall’ipotetico taglio del nastro tutto tace e le incognite sono numerose, tante da mettere a rischio l’evento stesso.
<Ci sono dei problemi da risolvere non lo nego – ha confermato l’assessore alla Cultura di Palazzo Cernezzi, Luigi Cavadini – problemi legati alla disponibilità della villa per via dei lavori in corso per il restauro, ma stiamo affrontando anche questioni di altro genere>.
Una di queste potrebbe essere la scelta del tema e di conseguenza del percorso espositivo. Dopo aver chiuso lo scorso novembre il trittico sulla città, si era inizialmente parlato di una mostra dedicata al lago nella pittura europea <Avevamo già comunicato in commissione che quel progetto non sarebbe stato portato avanti – spiega ancora Cavadini> che però non anticipa nulla.
L’assessore oggi era impegnato tutto il giorno a Bologna dove ha visitato Arte Fiera Bologna. Un’occasione per prendere contatti con gallerie d’arte moderna e contemporanea e addetti ai lavori.
<Il fatto che si stiano affrontando diverse questioni non vuol dire che la mostra non si farà – sottolinea Cavadini – e il periodo – chiarisce – sarà quello dello scorso anno luglio-novembre > conferma che arriva anche dal primo cittadino, Mario Lucini <Stiamo studiando diverse ipotesi e valutando come renderle compatibili con l’evoluzione del cantiere a Villa Olmo> ha precisato.
<Come aveva già fatto in Commissione cultura a dicembre, anche ieri sera in consiglio comunale l’assessore Cavadini non ha detto nulla circa le sue intenzioni – ha dichiarato il consigliere comunale del Gruppo Misto, esponente di Fratelli d’Italia, Marco Butti – Per questo abbiamo chiesto una nuova riunione della Commissione: vogliamo capire quale sarà l’orientamento per la prossima rassegna>. <Non mi interessa il progetto culturale, mi interessa capire come sarà costruito il bando per l’assegnazione dell’organizzazione della mostra – dice ancora – e poi vogliamo chiarezza anche sull’ultima esposizione: ci sono molti aspetti ancora da approfondire, dalla strategia di comunicazione adottata alla metodologia organizzativa, ai costi sostenuti per la promozione che evidentemente sono stati insufficienti visti i risultati>.
“Com’è viva la città” si è chiusa con poco più di 20mila visitatori.