Chiuse le indagini sul furto della Fiat Uno che sarebbe servita ai killer di Alfio Molteni per raggiungere Carugo, potrebbe essere vicina a una svolta l’inchiesta sull’omicidio dell’architetto ucciso lo scorso 14 ottobre sotto casa.
Il fascicolo aperto a Monza per il furto e la ricettazione dell’auto, sfociato in due arresti, è distinto da quello sull’omicidio dell’architetto, che fa capo al sostituto procuratore di Como Pasquale Addesso. Le due indagini però inevitabilmente si collegano. Anche se sembra certo che i responsabili del furto della vettura non siano in alcun modo implicati nel delitto, gli inquirenti sperano di riuscire a risalire, partendo dai ladri della vettura, a chi ha poi acquistato, sembra per poche decine di euro, quella Fiat Uno poi arrivata sulla scena del delitto, in via Garibaldi a Carugo.
La macchina è apparsa fin dall’inizio come un elemento determinante per le indagini. I killer di Alfio Molteni infatti, dopo averla utilizzata per raggiungere il punto dell’agguato, l’hanno abbandonata a Carugo. Per fuggire hanno rubato la Volkswagen Polo del figlio della vittima, poi trovata bruciata a pochi chilometri di distanza. Il filo che lega i ladri della Uno ai responsabili dell’omicidio potrebbe dunque portare dritto alla svolta nelle indagini sul delitto.