Un controsenso, secondo artigiani e autotrasportatori. Un provvedimento esagerato e non risolutivo per i commercianti. Il mondo economico comasco reagisce così dopo la scelta di Regione Lombardia, annunciata ieri, di fermare dal prossimo autunno anche i diesel Euro 3, equiparandoli agli altri veicoli fortemente inquinanti. Il nuovo divieto sarà in vigore nelle realtà della cosiddetta fascia 1, che in provincia di Como comprende 14 Comuni, tra cintura e Brianza. Dunque, da ottobre ad aprile, niente diesel euro 3 ad Arosio, Cabiate, Cantù, Capiago Intimiano, Carugo, Casnate con Bernate, Como, Figino Serenza, Fino Mornasco, Grandate, Lipomo, Mariano Comense, Novedrate e Senna Comasco. La novità è emersa ieri sera, al termine del Tavolo Aria convocato a Palazzo Lombardia, che ha visto la partecipazione di enti locali e associazioni. Durante l’incontro si è parlato anche di interventi strutturali nell’area della Pianura Padana, con il coinvolgimento delle altre Regioni, e di biomasse legnose – altra fonte importante di produzione di polveri sottili – ma l’attenzione è caduta sulla grande novità del giorno, con l’annuncio del blocco dei diesel euro 3 da ottobre 2016 in 209 comuni lombardi, tra i quali Como. “Mi rendo conto che un provvedimento simile potrebbe creare disagi alle attività economiche – commenta l’assessore all’Ambiente del Comune di Como, Bruno Magatti, presente ieri all’incontro – per questo mi auguro che queste scelte assolutamente necessarie per cambiare la situazione vengano accompagnate da incentivi”. Incentivi che vengono richiesti anche dalle categorie economiche, in parte critiche, ma soprattutto scettiche di fronte al divieto. “Tutti vogliamo ridurre l’inquinamento ma questo provvedimento mi sembra assurdo – commenta Alberto Bergna, direttore di Cna Como – così si penalizzano le aziende comasche perché lo stesso furgone potrà circolare a Lecco ma non a Como città”. Dello stesso parere Giorgio Colato, presidente degli autotrasportatori comaschi del Fai: “Prima di bloccare i diesel Euro 3 bisognerebbe rinnovare il parco mezzi del trasporto pubblico”. “Siamo sicuri che questa sia la soluzione? – si chiede Giansilvio Primavesi, presidente di Confcommercio Como – mi sembra un provvedimento esagerato e non così risolutivo, ma che renderà più complicata la vita delle persone”. A questo proposito il governatore Maroni ha annunciato la volontà di studiare un sistema di compensazione per chi subirà le limitazioni, in particolare per chi lavora.