La Procura di Como indaga sui lavori fatti. Ma anche su quelli non fatti. Sui mesi trascorsi senza che si muovesse una ruspa, sui ritardi. Sul passato e sul presente di un’opera che, al momento, sembra senza futuro.
Eterno cantiere per la costruzione delle paratie sul lungolago di Como: il fascicolo di indagine è stato aperto per presunte violazioni alle normative edilizie e paesaggistiche e turbativa d’asta. Otto le persone iscritte nel registro degli indagati e centinaia le pagine dei documenti acquisiti e sequestrati dalla guardia di finanza ieri mattina all’alba.
Perquisizioni nel Comune di Como, in Provincia, ma anche in Regione, nella sede della Soprintendenza e nelle case delle persone coinvolte.
Documenti, telefoni e computer che ora dovranno essere esaminati dagli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Pasquale Addesso. Il magistrato ha già iniziato anche a convocare «persone informate sui fatti». Tutti gli indagati – il sindaco Mario Lucini, il predecessore Stefano Bruni, i dirigenti Antonio Ferro, Antonio Viola (oggi in pensione), Giuseppe Cosenza e Pietro Gilardoni oltre a un manager e un ex dirigente di Sacaim, l’azienda che si è aggiudicata i lavori – hanno nominato un avvocato difensore. Al momento però, non sarebbero stati convocati in Procura.
L’inchiesta mira a far luce su alcuni dei lavori già realizzati, che per l’accusa non avrebbero rispettato i vincoli paesaggistici e di interesse pubblico del lungolago, e su altri che invece sarebbero ancora da realizzare. Come già avevano fatto gli ispettori dell’Anticorruzione, gli inquirenti lariani demoliscono il procedimento amministrativo per il conferimento dell’incarico di progettazione della terza variante, quella firmata dal sindaco Lucini che avrebbe dovuto far ripartire i lavori. Si indaga poi anche sul fermo cantiere, che naturalmente ha un costo, e su mancati interventi, sulle opere già realizzate sul lungolago, per gli adeguamenti alle più recenti normative antisismiche. Lavori richiesti e attesi già dal 2009 e mai effettuati.
In teoria, nulla vieta al Comune di procedere con la terza perizia di variante. In pratica, il cantiere sul lungolago potrebbe restare deserto per molto tempo.