Un regalo per dirigenti, docenti e genitori di Prestino. Un caso per i politici comaschi. Rappresenta tutto questo lo stop al progetto del punto unico di cottura annunciato ieri, a sorpresa, dal sindaco di Como. Tutto congelato, almeno per un anno, visto l’aumento esorbitante dei costi per sistemare la scuola di via Isonzo, scelta come sede del centro unico per le mense scolastiche comasche. Rispetto alle stime, secondo il progetto, si è passati da 700 mila euro a 1,2 milioni. Troppo per le finanze comunali e così per il momento resterà tutto fermo, con le iscrizioni confermate anche per il prossimo anno scolastico alle elementari di via Isonzo e alle medie di via Picchi. “Il 2015 si chiude con un regalo, anche se a metà – commenta il dirigente scolastico Michele Giacci – mi auguro che davvero ora riflettano per trovare altre soluzioni, io stesso avevo suggerito delle idee per ripopolare e usare meglio la scuola di via Isonzo. Certo, resta questa spada di Damocle, perché ancora non è chiaro se il progetto è stato definitivamente accantonato. La speranza è che non sia solo un congelamento ma che questa pausa permetta all’amministrazione di fare considerazioni approfondite, non soltanto dal punto di vista economico”.
Intanto nelle ultime ore è scoppiato il caso politico, con l’attacco dell’opposizione e di alcuni esponenti della stessa maggioranza, da sempre critici nei confronti del progetto, per quanto riguarda tempi e modi. E’ il caso di Gioacchino Favara, del Partito Democratico. “Mi dispiace dire che ho avuto ragione, avrei preferito si fermasse prima la giunta – commenta Favara – purtroppo ora è stata bruciata la possibilità di dare alla città un servizio d’eccellenza, vista la legittima esigenza di riformare qualcosa rispetto all’attuale modello di gestione. Ora bisogna rivedere il progetto, capire se il punto unico è ancora fattibile o se è meglio tornare a parlare di quattro punti. Ora, però, i 700 mila euro messi a bilancio per la sistemazione di via Isonzo tornino a disposizione dell’edilizia scolastica. Meglio investire su scuole dignitose”. Durissimo – dall’opposizione – il commento di Anna Veronelli, consigliere comunale di Forza Italia e per settimane in prima linea contro il punto unico di cottura assieme ai genitori interessati. “Questa è la cronaca di un disastro annunciato, per una decisione presa in ritardo, in modo frettoloso e superficiale – afferma Veronelli – la giunta avrebbe dovuto impostare diversamente lavori e confronti visto che da tre anni parla dell’esigenza di riorganizzare il servizio. Ora l’amministrazione ha speso 50mila euro per un progetto, con un incarico esterno, che verrà buttato perché non si partirà per l’anno scolastico 2016-2017 e certamente nemmeno quello successivo visto che nel 2017 si vota e non si può avviare una rivoluzione simile in scadenza di mandato”.