Emergenza inquinamento: l’anno si chiude con una cappa di smog sulla città di Como. Per vedere e sentire qualche miglioramento bisognerà aspettare l’anno nuovo, con l’arrivo di una perturbazione dal 2 gennaio che dovrebbe contribuire a migliorare una situazione ormai insostenibile. Anche ieri polveri sottili oltre il consentito in città, seppur in calo grazie all’ingresso di aria fredda, con una concentrazione media di 54 microgrammi di PM10 per metro cubo, rispetto al limite di 50. Secondo le stime, dunque, la città chiuderà l’anno con 65 sforamenti contro i 35 giorni stabiliti. Como si conferma uno dei capoluoghi lombardi più inquinati, nonostante i provvedimenti antismog messi in atto dall’amministrazione comunale, che sta fermando i diesel euro 3 e ha imposto limitazioni per quanto riguarda l’uso dei riscaldamenti. L’efficacia dei provvedimenti contro l’inquinamento, del resto, è al centro dell’attenzione in queste ore in tutta Italia. A Milano poco o nulla è cambiato nonostante tre giorni di blocco delle auto dalle 10 alle 16. Anche ieri, nel capoluogo meneghino, la concentrazione di PM10 a Milano si è attestata tra 45 e 59 microgrammi al metro cubo: 36esimo giorno di superamento consecutivo in città. Situazione in miglioramento, invece, a Cantù dove anche ieri le polveri sottili non hanno superato il limite, ma si sono fermate a 48. Secondo giorno consecutivo senza sforamenti, dunque, per la città del mobile dove i provvedimenti antismog hanno riguardato soltanto l’abbassamento del riscaldamento in case, uffici, attività industriali e artigianali.