<Chiusi oggi per essere aperti in futuro>. Hanno spiegato così oggi i dipendenti dei patronati e dei Caf ai cittadini il motivo dello stop dell’attività.
Una giornata di mobilitazione contro i tagli previsti dalla legge di Stabilità che – se confermati – metteranno seriamente a rischio un servizio di riferimento per i contribuenti ma non solo.
L’anno scorso era partita una raccolta firme (con più di un milione di sottoscrizioni), oggi si è deciso di fermare il lavoro.
Il taglio di quest’anno ammonta a 28milioni di euro, una cifra importante che potrebbe portare a ridimensionare i numeri degli uffici e del personale. Altra possibilità data dal Governo è introdurre delle tariffe per le diverse prestazioni offerte <snaturando di fatto quella che è la nostra mission> hanno spiegato stamani le rappresentanti dei quattro patronati CEPA (Inca Cgil, Inas Cisl, ItalUil, Acli) che hanno fornito anche i numeri della loro attività.
Nel 2013 in provincia di Como in totale sono state aperte 75.785 pratiche, diventate 95.300 nel 2014 segno che sono moltissime le persone che si affidano a queste strutture. In totale i 4 patronati offrono 108 recapiti, 26 sedi sul Lario.
60mila invece le pratiche aperte nel 2015 dal solo Caf Cgil per lo più per 730, UNICO e ISEE.
Oltre alla mobilitazione odierna i Patronati hanno lanciato una campagna sui Social nella quale invitano i cittadini a scattarsi una foto (un selfie) muniti degli slogan #iocimettolafaccia #peridiritti mentre su change.org si può sottoscrivere la petizione online #SENZACAF.