Dal fronte svizzero – e anche da quello italiano – viene visto come un gesto di distensione, nell’ambito di un rapporto che negli ultimi anni è diventato a dir poco teso. I frontalieri italiani che chiedono il rilascio o il rinnovo di un permesso di lavoro o di dimora in Ticino non devono più presentare, almeno per ora, il certificato dei carichi pendenti. È quanto stabilito dal governo cantonale del Ticino, che ha scritto all’esecutivo federale per annunciare la sospensione della misura. Resta invece in vigore la richiesta del casellario giudiziario.
<L’obbligo del certificato dei carichi pendenti aveva creato numerosi problemi ai nostri lavoratori – ha commentato il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Francesco Dotti, vicepresidente della commissione per i rapporti con la Svizzera – Il fatto singolare è che la richiesta non proveniva dalle aziende ticinesi, ma direttamente dal Cantone. Caso unico. Alla fine hanno prevalso buonsenso e dialogo. Dialogo che, ribadisco, è più che mai fondamentale tra realtà di confine>.