Come fantasmi compaiono al calare della notte. E lentamente affollano ogni angolo disponibile dentro e appena fuori dalla stazione ferroviaria San Giovanni.
In questi ultimi giorni, complice anche il primo freddo, il numero dei senza tetto e dei disperati in cerca di caldo e di un riparo, ha abbondantemente superato le 50 unità. Una distesa di sacchi a pelo e pochi effetti personali gettati in terra trasformano, ogni note, il consueto paesaggio urbano della stazione in un vero rifugio. Un problema che puntualmente si presenta ogni anno e che vede schierati in prima linea le associazioni di volontariato, il Comune e la Caritas. «Come sempre siamo concentrati sul problema, in sinergia con il Comune e gli altri soggetti – dice Roberto Bernasconi, direttore della Caritas di Como – Stiamo lavorando per contrastare un’emergenza sempre più pressante. La situazione in stazione è ben nota e i numeri di quanti la usano come rifugio aumentano. Molte le segnalazioni di quanti, arrivati a prendere il treno, si scontrano con una realtà di degrado sociale che negli ultimi anni, sta soffocando sempre più persone. Oltre, naturalmente, all’emergenza dei flussi migratori che non rallentano» . E oltre al sostegno quotidiano, anche quest’anno, a partire dal prossimo primo dicembre (fino al 2 aprile 2016), sarà attivo, nell’ambito del progetto “Emergenza freddo”, il servizio di accoglienza notturna per le tante persone senza dimora della città di Como che non trovano ospitalità in altri alloggi. «L’accoglienza di uomini e donne, italiani e stranieri, è organizzata in alcuni ampi locali del Centro Cardinal Ferrari, in via Sirtori a Como, dove sono disponibili circa 40 posti letto (una trentina riservata agli uomini e 7 alle donne – l’età media varia dai 20 ai 60 anni). Così contiamo di assorbire almeno il 30% di quanti – se lo vorranno – ora dormono in stazione». Il progetto è realizzato dalla Rete dei servizi per la grave marginalità di Como e opera sul territorio cittadino da 4 anni. «Ogni giorno puntiamo anche a curare l’aspetto di sicurezza igienica dando vestiti e altro ai senza tetto», chiude Bernasconi.
L’allarme risuona con ancor maggior forza visto l’approssimarsi del primo, vero periodo invernale. Per sabato è atteso un crollo delle temperature di ben 15 gradi e la comparsa di forti piogge e nevicate.
Tratto dal Corriere di Como