Crescono i sequestri di documenti falsi al confine italo-svizzero. Lo riferisce la polizia cantonale ticinese, secondo quanto riportato dall’edizione odierna del Corriere del Ticino.
I controlli in frontiera nell’ultima settimana sono inevitabilmente aumentati, dopo i fatti di Parigi: sabato scorso, il giorno successivo alla strage, il ministro dell’Interno Angelino Alfano aveva annunciato un giro di vite alla sorveglianza sul confine.
La stessa indicazione era arrivata da parte svizzera, e quindi ai valichi comaschi tra Italia e Confederazione Elvetica agenti e militari hanno serrato i ranghi, elevando il livello di allerta. Ogni anno , Ticino entrano circa 90mila automobili.
Da inizio anno, gli agenti svizzeri della Regione IV hanno sequestrato oltre 600 documenti falsi o falsificati, alcuni dei quali addirittura rubati in bianco e ancora da compilare. L’anno scorso, su tutti i 12 mesi, i sequestri si erano fermati a quota 400, perciò quest’anno il numero potrebbe raddoppiare.