Una valigia incustodita. Un trolley abbandonato all’angolo di una piazza centrale. I passanti lanciano l’allarme, in pochi secondi arrivano i carabinieri. La zona viene recintata: un perimetro di sicurezza attorno alla valigia sospetta. Attorno alle bandelle rosse e bianche tirate dai carabinieri si assiepano decine di comaschi. <Dicono che potrebbe essere una bomba>, sussurrano. Studenti, turisti, semplici cittadini. Tutti con lo sguardo puntato sul trolley. E nelle chiacchiere dei passanti, i riferimenti ai fatti di Parigi sono frequenti.
Psicosi. Una paura collettiva, naturale e comprensibile, alimentata dall’attacco terroristico al cuore della Francia. Una sensazione netta, oggi, a Como, nel momento in cui la tranquilla routine di una giornata feriale è stata spezzata.
Attorno alle 15, viene lanciato un allarme: un trolley è stato abbandonato in pieno centro, all’angolo tra piazza Cavour e via Bianchi Giovini.
Intervengono subito due pattuglie dei carabinieri della compagnia di Como, che mettono in sicurezza l’area: via Bianchi Giovini, via Plinio, ogni accesso a piazza Cavour viene bloccato. Per precauzione anche la banca viene fatta evacuare. Impiegati e dirigenti, scendono in strada, in giacca cravatta e ventiquattrore.
La zona off-limtis inizia a popolarsi di forze dell’ordine: la polizia locale devia i bus, i vigili del fuoco si posizionano in via Bianchi Giovini, con le manichette dell’acqua pronte a spruzzare. Cresce la tensione, e la sensazione di psicosi si coglie non nelle forze dell’ordine – che seguono alla lettera il protocollo previsto in ogni situazione simile – quanto nei cittadini, che iniziano ad accalcarsi attorno alla zona protetta.
La presenza di agenti e militari si fa più massiccia. Arriva il capitano Francesco Donvito, comandante della Compagnia di Como, per coordinare sul posto i suoi uomini. E dopo qualche minuto, arriva anche il furgone del nucleo artificieri dell’arma. Il perimetro di sicurezza viene ulteriormente allargato. Giornalisti e cittadini vengono portati a cinquanta metri dalla valigia sospetta. Poco dopo le 16.30, il robot degli artificieri si avvicina alla trolley nero e rosa. Resta immobile per qualche minuti: poi, il boato. Gli artificieri fanno esplodere una carica e la valigia viene proiettata due metri più avanti. Gli specialisti quindi la aprono: vestiti, indumenti. Nulla di pericoloso. Evidentemente il trolley di una donna.
Ma fino a un istante prima, nessuno avrebbe potuto dirlo con sicurezza.
Ora al proprietario mandiamogli il conto !!