“Oggi è indispensabile non fermarsi alla retorica e continuare a camminare sulla strada del dialogo. Alla ricerca del rispetto e dell’armoniosa convivenza fra le diverse identità”. Il vescovo di Como, Monsignor Diego Coletti interviene dopo i drammatici fatti di Parigi. Fatti che hanno sconvolto tutti.
La morte che arriva improvvisamente con una violenza inaudita, 129 vite spezzate in quello che doveva essere un venerdì sera di spensieratezza.
“Siamo rimasti turbati, confusi, disorientati di fronte a quanto è accaduto e alle minacce rivolte anche contro il nostro Paese – dice il vescovo di Como – Non dimentichiamoci delle centinaia, delle migliaia di persone che, ogni giorno, in diverse parti del mondo, sono private della vita a causa di persecuzioni religiose e d’interessi legati a varie espressioni di potere”.
E proprio per tutte le vittime degli attentati terroristici giovedì sera ore 18.30 in duomo Monsignor Coletti presiederà una messa di suffragio e di supplica per invocare il dono della pace sull’intera umanità.
Il vescovo, inevitabilmente, si ricollega alle parole di Papa Francesco che ieri durante l’Angelus ha parlato di “barbarie che lascia sgomenti”, “ci si chiede – ha detto Bergoglio – come possa il cuore dell’uomo ideare e realizzare eventi così orribili, che hanno sconvolto non solo la Francia ma il mondo intero”. Quindi la condanna “La strada della violenza e dell’odio non risolve i problemi dell’umanità; e utilizzare il nome di Dio per giustificare questa strada è una bestemmia”.
Per questo, prosegue monsignor Coletti, è indispensabile percorrere un’altra strada “quella del dialogo”. “Come comunità credente, siamo chiamati a testimoniare e a mantenere viva la virtù della speranza, che ha il volto di Gesù Cristo e di tutti gli uomini e le donne di buona volontà che vogliono impegnarsi per costruire un’umanità nuova”. Ha sottolineato.
“I nostri strumenti sono la preghiera e il radicamento nella Verità del Vangelo – conclude il vescovo invitando i comaschi alla messa di giovedì sera – è importante, dunque, radunarci insieme, per affidare alla misericordia di Dio le vittime innocenti e il mondo intero, assetato e affamato di pace”.